RESTAURO ARTIGIANALE TRADIZIONALE
IL FUSTO

I mobili imbottiti vengono eseguiti con la collaborazione di due artigiani: il falegname ed il tappezziere. Il primo provvede alla costruzione dell’ossatura del mobile, il secondo alla rivestitura con gli appositi materiali in maniera da raggiungere la forma stabilita dal progettista, la morbidezza e la comodità che il mobile dovrà possedere.

Generalmente per l’ossatura si adoperano legni teneri o semiduri (pioppo, faggio castagno); la lavorazione non esige raffinatezza ma è necessario che la forma si adegui alla linea del disegno e i vari collegamenti siano robusti per evitare un cedimento della struttura. Il legno di pioppo viene utilizzato per fusti di divani e poltrone completamente imbottiti, quello di abete per fusti elastici da letto.

Più di rado si utilizzano legni più teneri come il cirmolo, l’ontano e il tiglio. I legni a fibra dura come noce, faggio, castagno,  ciliegio, rovere, mogano vengono invece utilizzati per sedie, poltrone e divani che presentano scoperte alcune parti funzionali come braccioli, spalliere, gambe o parti decorative.

PREPARAZIONE DELLA BASE

MOLLEGGIO. Prima dell’incinghiatura il tappezziere ha già definito il numero di molle necessarie per il mollegio della seduta e la loro disposizione se in croce o in quadrato, tenendo conto che il punto di maggiore resistenza è la parte di sedile che sopporta maggiormente il peso della persona e che coincide con il centro della seduta. Le molle vengono fissate alle cinghie attraverso un ago dritto annodando con lo spago l’estremità dell’ultimo cerchio. Le molle sono composte da fili di acciaio o di rame stagnato a forma di tronchi di cono rovesciati con la base minore rivolta verso il centro. A seconda dell’altezza e dello spessore della molla varia la resistenza e di conseguenza l’elasticità del sedile.

Per assicurare equilibrio sotto la pressione del peso della persona, le molle vengono fissate anche ad una o più spirali intermedie al fine di evitare che si torcano o si deformino. Le corde vengono fissate in linea retta per evitare che l’esagerata tensione ne diminuisca l’elasticità. L’incordatura viene eseguita da sinistra a destra e dal dietro della seduta. Dopo aver determinato l’altezza la corda viene passata facendo dei nodi ad ogni molla assicurando così il suo “appiombo”. Si posiziona poi la tela juta pesante che viene puntata ai quattro lati in modo che i fili del tessuto siano perpendicolari tra loro. La cucitura delle molle viene eseguita con ago e spago ai quattro punti. La tela viene poi fissata con i bordi ripiegati. Sulla tela vengono così fissati dei lacci non tesi che permetteranno di trattenere l’imbottitura di crine.

INCINGHIATURA. Le cinghie vengono poste in quantità proporzionata alla dimensione del sedile ed in modo equidistante l’una parallela all’altra. Minore è la distanza più resistente risulterà la base della seduta. Generalmente negli imbottiti di scarsa qualità il fissaggio delle cinghie parallele lascia ampi spazi di vuoto tra una e l’altra non garantendo un’adeguata solidità della seduta. L’inchiodatura, oggi sostituita con la spillatura ad aria compressa, viene eseguita sul primo lembo della cinghia in modo uniforme garantendo equidistanza e regolarità nel fissaggio.

All’altro capo la cinghia viene tesa con l’apposito “tiracinghie” (che può essere a leva o a tenaglia) ponendo un listino di pelle o di cartone sopra la cinghia stessa per evitare che si strappi. Una volta fissate le parallele si passa al fissaggio delle cinghie perpendicolari che vengono intrecciate in modo alternato per garantire maggiore solidità alla seduta.

TELATURA. La tela ha la funzione di sostenere il materiale che formerà l’imbottitura. Viene tagliata su misura lasciando un margine adeguato per permettere di essere tirata. Viene poi puntata agli angoli facendo attenzione che i fili del tessuto siano perfettamente verticali ed orizzontali. Infine viene fissata con un lembo rivoltato sopra ai margini per evitare che con l’uso possa strapparsi.

IMBOTTITURA

POSA DEL CRINE. I materiali utilizzati tradizionalmente per l’imbottitura sono il capecchio (visibile in figura) per una seduta resistente e di ridotta elasticità, il crine vegetale mediamente elastico ma poco resistente o il crine animale che veniva utilizzato raramente per l’elevato costo anche se garantisce la migliore elasticità e resistenza.
In passato questi materiali, durante la preparazione, venivano cardati a macchina e ripassati    a mano. Il tappezziere prese alcune manciate di materiale, lo passa negli archi dei lacci, arrotolandolo sul laccio stesso per poi distenderlo uniformemente sul bordo imbottito evitando la formazione di avallamenti, per poi riempire la parte centrale della seduta.

POSA DEL COTONE. La posa del cotone sul capecchio o sul crine ha la funzione di dare forma alla seduta, permettendo di colmare gli eventuali vuoti o difformità nella posa del crine che risulta assai meno elastico e malleabile.

TELATURA. Si procede all’applicazione della tela al fine di coprire i materiali sottostanti e dare consistenza alla seduta. Per facilitare la messa in tela, si tira al centro un filo perpendicolarmente al davanti, facendolo combaciare con le mezzerie precedentemente segnate sul fusto.

 

Analoga operazione viene eseguita in senso trasversale. La puntura della tela viene effettuata per mezzo degli spilloni in modo abbastanza fitto ed in punti nevralgici dell’imbottitura. La tela viene tesa rigorosamente diritta in tutti i sensi.

Per questo motivo occorre lavorare con le mani ben piatte senza creare grinze alla tela stessa. L’inchiodatura o la spillatura (come in figura) della tela avviene spuntando via via gli spilloni e fissando la tela ben tesa sempre a dritto filo nei due sensi.

Si inchioda nell’ordine prima il dietro, poi il davanti ed infine i lati della seduta. Una volta fissata, la tela in avanzo viene tagliata come in figura.

POSA DELLA GOMMA. Per garantire maggior comfort all’imbottitura, un ritaglio di gomma di spessore due cm viene ritagliato su misura e posto con cura sopra la tela.

Si incolla, poi, con il mastice la gomma piuma alla tela con particolare attenzione allo spessore della gommapiuma che viene adagiato anch’esso sulla tela manipolandolo in modo da non creare uno scalino checompremetterebbe la forma della seduta.

 

APPLICAZIONE DELLA FIBRA DI COTONE SILICONATA. Con la stessa cura e lo stesso procedimento di impuntura e spillatura precedente, si provvede a ricoprire di nuovo l’imbottitura con uno strato di fibra di cotone siliconata con l’obiettivo di ricompattare la seduta e rimetterla al pulito “in bianco”, pronta per essere ricoperta col tessuto.

 

BRACCIOLI E SPALLIERA. In questa fase, per la poltroncina da camera come in figura, il procedimento è simile a quello della seduta. Si prevede quindi: la telatura, la posa del crine del cotone e della fibra di cotone siliconata. Il retro prevede esclusivamente il fissaggio della tela e la “mesa in bianco” per mezzo di uno strato di fibra siliconata.

Per modelli più complessi, quali ad es. poltrone e divani, si prevede l’applicazione del molleggio anche sui braccioli ed in taluni casi anche nella creazione dell’imbottitura della spalliera. A seconda del modello,, per il bracciolo si prevede poi il fissaggio, l’imbottitura e la conseguente ricopertura della “battola” ossia la rifinitura della parte frontale del bracciolo.

 
 
 
RICOPERTURA

CALCOLO DEL METRAGGIO E TAGLIO DEL TESSUTO. Il tessuto viene tagliato in modo longitudinale facendo attenzione che il disegno sia posto nel verso giusto. Ciò risulta semplice nel caso di motivi ben definiti, più complesso se si tratta di disegni moderni che non hanno un significato palese. In tal caso si fisserà un motivo di base che sarà sempre osservato in tutte le parti dell’imbottito. Nei casi di tessuti a tinta unita lo spreco sarà molto minore non essendovi disegni da collocare  sulle mezzarie e relativi rapporti di tessitura da rispettare. Quando la stoffa comporta un disegno da rispettare, i centri del tessuto stesso devono corrispondere con i pezzi di tessuto da tagliare ed in questo caso il procedimento per il taglio presenta maggiore difficoltà, Ogni stoffa fantasia infatti presenta un rapporto di tessitura che può ripetersi in senso orizzontale o verticale. Tale rapporto è la distanza tra il centro di un disegno e il centro di quello seguente, calcolata in centimetri. Rispettare i rapporti è importante nel calcolo del metraggio al fine di evitare sprechi o in caso contrario trovarsi in mancanza di tessuto.

MONTAGGIO DEL TESSUTO. Per fissare il tessuto all’imbottito, il tappezziere segna la mezzaria sulla stoffa e la fa perfettamente coincidere con i precedenti segni fatti rispettivamente sull’imbottitura. Il tessuto viene poi puntato con gli spilloni in punti nevralgici di tensione in modo da lasciare libere le mani dell’artigiano per tirare adeguatamente la stoffa e spillarla al fusto. Particolare cura è necessaria nel fissaggio degli angoli della poltrona, nella parte frontale dei braccioli, o in altri punti delicati in cui si dovrà posizionare il tessuto riproducendo in modo identico le stesse pieghe prima di procedere alla spillatura. 

PROFILATURA

RIFINITURE E PROFILI DECORATIVI. Un mobile imbottito artigianale si caratterizza per la cura del particolare, non può quindi fare a meno di mostrare profili decorativi che valorizzino l’estetica nel rispetto dello stile del mobile stesso. Per questo può presentare passamanerie di vario genere: cordoni o cordoncini, grosgrain, marabù, frange, gale in tessuto, o altro.

Le passamanerie vengono imbastite manualmente con ago a lunetta o, a seconda della tipologia del mobile, fissati con crema vegetale. Nel caso si tratti della profilatura di cuscini si provvede invece ad applicarle tramite cucitura a macchina.

IMBOTTITO FINITO

Poltroncina da camera ricoperta in tessuto italiano collezione “primavera”.